| Nesting Syndrome (Rupofobia: Ossessione per la pulizia - Paura dello sporco)
Quando una persona è ossessionata dalla pulizia della casa, dedica ad essa molto più tempo del normale o pulisce molto più a fondo e più spesso del necessario, ci possiamo trovare di fronte ad uno stato di sofferenza psicologica, ad una nevrosi che si sta esprimendo con una fobia. Ma che cos'è la fobia? Questi pensieri irrazionali significano qualcosa? La fobia fa parte delle nevrosi, cioè quei disturbi psicologici che non hanno una causa fisica, organica, ma sono invece alterazioni nel modo di funzionare del pensiero. Nessuno nasce fobico, piuttosto la fobia è un tentativo di difesa sbagliato, che è stato costruito durante la vita della persona, cresciuta in un ambiente psicologicamente malato, per combattere l'ansia. L'ansia a sua volta nasce da un cosiddetto "conflitto rimosso", cioè una situazione nella quale il soggetto rifiuta di affrontare un contrasto nella sua vita; fa' finta che non esista, lo elimina dalla coscienza e lo trasferisce su qualcos'altro che è meno penoso da affrontare, per esempio una fobia. Freud, descrivendo questo meccanismo psicologico, usava i termini "rimozione" (per indicare l'operazione con la quale si rimuove dalla coscienza, cioè si fa finta che non esista il conflitto) e "spostamento" (quel artificio psicologico col quale le emozioni provate ad affrontare un certo pensiero conflittuale, vengono trasferite ad un altro pensiero ritenuto più facile da sostenere). Nella prima elaborazione della sua teoria, Freud in riteneva che il conflitto avvenisse tra "principio del piacere" e "principio di realtà"; in seguito, mise in evidenza il contrasto tra "pulsioni sessuali" e "pulsioni dell'Io"; concluse poi la sua elaborazione indicando il conflitto tra "Eros" e "Thanatos" cioè tra desiderio di vivere e volontà distruttiva.
In termini attuali, possiamo dire che il conflitto è collegato alla crescita di una persona e alla acquisizione di indipendenza dai genitori e dalla famiglia di origine. I genitori sani, favoriscono l'indipendenza dei propri figli e li aiutano ad acquisire gli strumenti necessari per la crescita. I genitori nevrotici, psicologicamente malati, ostacolano questo processo, stabilendo coi figli un tipo di rapporto morboso, troppo stretto e intenso, impostato sul principio "o sei come me o sei contro di me; ma contro di me non ci puoi stare". Ed è proprio a causa di questo legame troppo forte, che i figli di questi genitori faticano a crescere e rendersi psicologicamente indipendenti. Per loro è molto penoso affrontare il conflitto: ubbidire ai genitori (e quindi restare bambini per sempre) o costruire la propria indipendenza (e quindi disubbidire ai genitori). Non tutti ci riescono. Molti di loro, piuttosto che affrontare il contrasto coi genitori, lo rimuovono, fanno finta di ignorarlo, e innescano così un meccanismo nevrotico che può svilupparsi in varie forme. La fobia è una di queste possibili forme di nevrosi.
La fobia impedisce quindi di impegnarsi nella vera battaglia, che è quella per la propria autonomia, e mantiene la persona in una condizione infantile, caratterizzata da paura di agire e immobilismo. Nella vita del fobico, le novità sono da temere ed evitare, i sensi di colpa sono sempre in agguato, non appena si accenna ad un pensiero di indipendenza dalla famiglia di origine. A causa del suo modo di pensare, il fobico è una persona insicura nell'affrontare la vita; la barriera psicologica che dovrebbe difenderlo dall'esterno, non funziona bene ed ha paura di poter essere "invaso" dal mondo. Chi vive nella nevrosi fobica è un represso che ignora come funzioni il suo corpo e come si sviluppino le emozioni; teme la propria impulsività e l'espressione dell'istinto; i genitori hanno marcato in lui una potente autorità che è difficile e penoso estirpare. Attraverso la fobia vengono negate l'affettività e le emozioni, l'istinto e la spontaneità; tutti questi sentimenti vengono sostituiti da rigidi schemi "paura / non paura" che, paradossalmente, sembrano al fobico, più facili da affrontare.
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