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Nesting Syndrome (Rupofobia: Ossessione per la pulizia - Paura dello sporco)

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LaLoba
view post Posted on 30/1/2009, 01:39




Nesting Syndrome (Rupofobia: Ossessione per la pulizia - Paura dello sporco)


Quando una persona è ossessionata dalla pulizia della casa, dedica ad essa molto più tempo del normale o pulisce molto più a fondo e più spesso del necessario, ci possiamo trovare di fronte ad uno stato di sofferenza psicologica, ad una nevrosi che si sta esprimendo con una fobia.
Ma che cos'è la fobia? Questi pensieri irrazionali significano qualcosa?
La fobia fa parte delle nevrosi, cioè quei disturbi psicologici che non hanno una causa fisica, organica, ma sono invece alterazioni nel modo di funzionare del pensiero.
Nessuno nasce fobico, piuttosto la fobia è un tentativo di difesa sbagliato, che è stato costruito durante la vita della persona, cresciuta in un ambiente psicologicamente malato, per combattere l'ansia.
L'ansia a sua volta nasce da un cosiddetto "conflitto rimosso", cioè una situazione nella quale il soggetto rifiuta di affrontare un contrasto nella sua vita; fa' finta che non esista, lo elimina dalla coscienza e lo trasferisce su qualcos'altro che è meno penoso da affrontare, per esempio una fobia.
Freud, descrivendo questo meccanismo psicologico, usava i termini "rimozione" (per indicare l'operazione con la quale si rimuove dalla coscienza, cioè si fa finta che non esista il conflitto) e "spostamento" (quel artificio psicologico col quale le emozioni provate ad affrontare un certo pensiero conflittuale, vengono trasferite ad un altro pensiero ritenuto più facile da sostenere).
Nella prima elaborazione della sua teoria, Freud in riteneva che il conflitto avvenisse tra "principio del piacere" e "principio di realtà"; in seguito, mise in evidenza il contrasto tra "pulsioni sessuali" e "pulsioni dell'Io"; concluse poi la sua elaborazione indicando il conflitto tra "Eros" e "Thanatos" cioè tra desiderio di vivere e volontà distruttiva.

In termini attuali, possiamo dire che il conflitto è collegato alla crescita di una persona e alla acquisizione di indipendenza dai genitori e dalla famiglia di origine.
I genitori sani, favoriscono l'indipendenza dei propri figli e li aiutano ad acquisire gli strumenti necessari per la crescita. I genitori nevrotici, psicologicamente malati, ostacolano questo processo, stabilendo coi figli un tipo di rapporto morboso, troppo stretto e intenso, impostato sul principio "o sei come me o sei contro di me; ma contro di me non ci puoi stare".
Ed è proprio a causa di questo legame troppo forte, che i figli di questi genitori faticano a crescere e rendersi psicologicamente indipendenti. Per loro è molto penoso affrontare il conflitto: ubbidire ai genitori (e quindi restare bambini per sempre) o costruire la propria indipendenza (e quindi disubbidire ai genitori).
Non tutti ci riescono. Molti di loro, piuttosto che affrontare il contrasto coi genitori, lo rimuovono, fanno finta di ignorarlo, e innescano così un meccanismo nevrotico che può svilupparsi in varie forme. La fobia è una di queste possibili forme di nevrosi.

La fobia impedisce quindi di impegnarsi nella vera battaglia, che è quella per la propria autonomia, e mantiene la persona in una condizione infantile, caratterizzata da paura di agire e immobilismo.
Nella vita del fobico, le novità sono da temere ed evitare, i sensi di colpa sono sempre in agguato, non appena si accenna ad un pensiero di indipendenza dalla famiglia di origine. A causa del suo modo di pensare, il fobico è una persona insicura nell'affrontare la vita; la barriera psicologica che dovrebbe difenderlo dall'esterno, non funziona bene ed ha paura di poter essere "invaso" dal mondo. Chi vive nella nevrosi fobica è un represso che ignora come funzioni il suo corpo e come si sviluppino le emozioni; teme la propria impulsività e l'espressione dell'istinto; i genitori hanno marcato in lui una potente autorità che è difficile e penoso estirpare. Attraverso la fobia vengono negate l'affettività e le emozioni, l'istinto e la spontaneità; tutti questi sentimenti vengono sostituiti da rigidi schemi "paura / non paura" che, paradossalmente, sembrano al fobico, più facili da affrontare.

 
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livietta92
view post Posted on 14/2/2009, 12:03




non avevo mai pensato alle fobie proprio in prfondità in questo modo, certo so che sono problemi scaturiti dalla mente ma riflettendo meglio in effetti penso sia vero che la fobia è un tentativo di difesa sbagliato...
ti volevo chiedere? ma la fobia della pulizia è rivolto solamente all'ossessione di curare troppo la casa, pulendola in esagerazione oppure anche riguardo ad altro? perchè io non è che sia ossessionata alla casa, sono pulita ma nella normalità, però ho delle strane manie, ad esempio non bevo mai nei bicchieri normali, anche quelli di casa mia, bevo solo in bicchieri di plastica e ogni volta diverso. quando mangio vicino ad altri poi cerco sempre di tenermi lontana e coprire il piatto con il braccio perchè ho paura che quando gli altri parlano arrivino dei piccoli sputi nel mio piatto. oppure quando cucino... magari ho fatto la pasta e devo fare la carne , mentre faccio la carne, la pasta deve avere un altro piatto sopra per non lasciarlo all'aria perchè ho paura che ci vadano dei moscerini... o della polvere che ne so... e poi da poco mi è presa ai capelli, me li lavo spesso e nessuno li può toccare, nemmeno il mio ragazzo, ho l'impressione che se me li toccano anche una punta , anche se li sfiorano me li sporcano e poi me li sento sporchi e li devo rilavare e poi adesso al cel o al telefono di casa parlo solo con il vivavoce perchè ho paura che mettendomi il telefono all'orecchio mi sporcano i capelli.. e mi da fastidio quello dicasa perchè lo adoperano gli altri che magari hanno i capelli un pò sporchi e allora se poi lo metto all'orecchio mi si sporcano pure a me... non so se questo sia proprio una fubia della pulizia... che dici?
 
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LaLoba
view post Posted on 26/2/2009, 10:22




mi sembra che tu stia scivolando nel distacco dagli altri, Livietta

Considerate sempre che le fobie e le categorizzazioni in genere sono solo una traccia, ognuno di noi ha dei sintomi riconoscibili ma spesso e direi quasi sempre ci sono delle commistioni di cose diverse dentro comportamenti simili.

Mi sembra fobia dei germi ma in chiave di vicinanza, tu che ne pensi? Ti stai dando diciamo la scusa per non farti toccare mai.
Bisogna proprio rifletterci su questoe prenderlo prima che ti isoli del tutto. Non è mai facile per noi instaurare rapporti umani.
Io ho la fortuna di avere la mia compagna sempre vicino e nei momenti più bui, nonostante lei non sia disposta per ora ad avere molti contatti umani al di fuori di noi due, è la persona più solida, calma. calda e dolce che io possa trovare. penso che chi è con noi, o ci ama davvero a dismisura, o non regge.
La distanza crea solitudine. Come mai una parte di te vuole vederti sola? Se sei sola sei ancora più fuori dal mondo, staccata, distante, inafferrabile, indefinitiva sei più in balia del tuo persecutore interno che, mi pare di intuire, è molto attivo più di quanto tu non sia riuscita a dire.

Scusa se sono andata oltre, Livietta. Ma l'ho fatto perchè spero che tu riesca ad aprirti un po'.
 
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livietta92
view post Posted on 26/2/2009, 12:11




oddio non ci avevo mai pensato a tutto questo sotto alle mie manie... è strano perchè in realtà io ho paura della solitudine... io ho sempre paura di stare sola eppure è vero, qualcosa che mi allontana c'è... non so proprio dirti cosa e come ma ho l'impressione che a volte io lo faccio. forse c'è qualcosa che mi spinge a rimanere chiusa e da sola, è come se da una parte fossi protetta...
 
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icon1  view post Posted on 14/7/2021, 01:09




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4 replies since 30/1/2009, 01:39   9117 views
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